Welcome! Log In Create A New Profile

Advanced

velocità variabile da strato a strato

Posted by Enki 
Re: velocità variabile da strato a strato
February 12, 2018 01:17AM
Grazie a tutti degli apprezzamenti e delle critiche costruttive.

@carlonb: non è e non vuole assolutamente essere un corso, non sono lezioni, io sono qui per imparare e avevo aperto questo post con una domanda, che rimane di molto interesse per me. Il focus rimane sempre quello delle stampe 3D, solo che davanti al jerk mi ero impappinato, costringendomi a rinfrescarmi le idee su cose che al tempo dell'Università avevo studiato bene e che sono sempre state per me basi preziose per tutta la vita. Visto che lo chiedi, aggiungo a tutto questo che fin da ragazzino e senza mai interruzione, ho sempre coltivato gli aspetti storico/filosofici dell'epistemiologia (della storia della scienza), che sono molto affascinanti e soprattutto spesso ribaltano drammaticamente le cosidette "conoscenze acquisite". Ho dato a queste riflessioni la forma di esposizione per tentare di chiarirmi le cose in primis a me stesso. A voi il giudizio se ci sto riuscendo, voi siete gli arbitri, se riesco a spiegarmi ho centrato il risultato, se "mi spezzo ma non mi spiego" invece non l'ho centrato. Da molti anni inizio le mie lezioni (l'insegnamento è una componente importante della mia vita) dicendo agli allievi che se impareranno qualcosa sarà merito loro e se non impareranno sarà colpa mia. Questo è il patto formativo che faccio ogni prima lezione e vale anche qui. Quindi non escludo di prendere abbagli e di poter fare qualche considerazione errata, me ne scuso in anticipo.

@immaginaecrea: sì, l'ho presa larga proprio perché non avevo altra strada e non sarei stato capace di fare diversamente. Posso però tentare di essre più sintetico, ma forse a scapito di chiarezza. Va beh, ci provo, se poi qualcosa non è chiaro ci torrnerò sopra.

Intanto un'ulteriore riflessione che ci sarà utile dopo. Esistono due tipi di forze, le forze di VOLUME e le forze di SUPERFICIE. Le forze di volume hanno solo due origini: l'attrazione gravitazionale, dovuta alla massa stessa, e le forze apparenti inerziali, dovute alla caratteristica della massa di non voler cambiare con facilità il suo stato di quiete o di moto rettilineo uniforme (come le forze che ci spingono di lato in curva).

Se abbiamo un corpo solido di massa m e dimensioni non nulle, insomma non il teorico punto materiale, ma una massa vera e propria, questa massa può essere molle o rigida. Immaginiamo ora di avere un "corpo rigido" di massa M, fatto cioè di una quantità di massa M con una forma geometrica ben definita e invariabile, cioè con la caratteristica che ogni sua possibile coppia di punti mantenga nel tempo distanze invariate qualsiasi cosa succeda, allora questo lo chiamiamo "corpo rigido". Faccio velocemente osservare che l'esistenza di tale corpo violerebbe la teoria della relatività, perchè se lo spostassimo in un punto, si sposterebbero "contemporaneamente" tutti gli altri punti, cioè lo spostamento si propagherebbe a velocità superiore a quella della Luce. Quindi in realtà il corpo rigido non potrà mai esistere, è solo un buon punto di partenza per le nostre riflessioni. La realtà vera è che quasi sempre, almeno per i sistemi meccanici come la nostra stampante 3D, conviene immaginare un corpo di massa M come fatto da un insieme di n sottocorpi rigidi (dove M=M1+M2+...Mn), vincolati in qualche modo tra loro.

Il secondo gruppo di forze sono le forze di SUPERFICIE, in genere reazioni vincolari che soddisfano il terzo principio della dinamica (azione e reazione) e che agiscono sulla superficie dei corpi che vincolano o sorreggono. Questo tra l'altro spiega perché si muore se si cade dall'alto: nell'impatto col suolo tutte le sottoparti del nostro corpo vorrebbero continuare la corsa alla stessa velocità che avevano al momento dell'inizio dell'impatto e se qualcosa tenta di impedirglielo reagiscono con forze inerziali di volume, cioè con forze interne su ogni singola cellula del corpo, mentre il suolo che tenta di fermarci lo fa solo sulla superficie esterna del nostro corpo, quella a contatto col suolo stesso. Di fatto, dallo squilibrio tra le forze frenanti di superficie e le forze acceleranti di volume nascono forti e rapide forze interne IMPULSIVE, che distruggono la fragile pseudo-rigidita del nostro delicato corpo.

Tutto questo è anche vero per le nostre stampani 3D, fatte da sottoparti collegate tra loro da vincoli di superficie, epperò sottoposte a reazioni inerziali di volume. Beh, anche per oggi vi ho annoiato abbastanza, adesso andrò al lavoro, anche se mi divertivo più qui. Buona giornata a tutti.

Edited 2 time(s). Last edit at 02/12/2018 01:24AM by Enki.
Re: velocità variabile da strato a strato
February 12, 2018 05:03AM
Quote
Enki
.......Immaginiamo ora di avere un "corpo rigido" di massa M, fatto cioè di una quantità di massa M con una forma geometrica ben definita e invariabile, cioè con la caratteristica che ogni sua possibile coppia di punti mantenga nel tempo distanze invariate qualsiasi cosa succeda, allora questo lo chiamiamo "corpo rigido".

E fino qui è chiaro...

Quote
Enki
.....Faccio velocemente osservare che l'esistenza di tale corpo violerebbe la teoria della relatività, perchè se lo spostassimo in un punto, si sposterebbero "contemporaneamente" tutti gli altri punti, cioè lo spostamento si propagherebbe a velocità superiore a quella della Luce.
Questo non lo afferro, se sposto questo corpo è evidente che sposto contemporaneamente tutti i suoi punti, ma perchè lo spostamento si propagherebbe a velocità superiore a quella della luce? Non si sposta (il tutto) invece alla velocità con cui lo sto spostando io?

..Ho alzato la mano in attesa della risposta.... grinning smiley

P.S. Buona giornata anche a te.

Edited 1 time(s). Last edit at 02/12/2018 05:08AM by carlonb.
Re: velocità variabile da strato a strato
February 12, 2018 07:58AM
@carlonb: immagina di avere un corpo rigido lungo 1.000.000.000 di km, se tu lo sposti lungo il suo asse maggiore qui adesso, immediatamente (adesso stesso) si sposterà anche la sua estremità posta a 1.000.000.000 di km, cioè tu avresti creato un effetto fisico che si sarebbe propagato a 1.000.000.000 di km in tempo zero, cioè avresti fatto viaggiare un segnale (in questo caso di spostamento) ad una velocità (infinita) ben superiore a quella della luce, violando la teoria della relatività ristretta che postula (non dimostra, postula soltanto) l'inarrivabilità della velocità "c". Questo naturalmente vale anche per un "corpo rigido" molto più piccolo e quindi la stessa ipotesi di esistenza dl corpo rigido viola la "legge base", cardine di tutta la relatività ristretta. Spero di essere stato chiaro, altrimenti, per favore, dimmelo.

Edited 4 time(s). Last edit at 02/12/2018 08:08AM by Enki.
Re: velocità variabile da strato a strato
February 12, 2018 09:30AM
@Enki,
Scusa se sono noioso, ma se sposto la estremità piu' avanti di un metro, l'estremità piu' indietro di 1.000.000.000 Km si sposta anch'essa di un metro in avanti simultaneamente.
Tutti i punti sono "attaccati" tra loro, il primo punto davanti trascina il secondo punto dietro di lui, questo trascina il terzo......il 10000000000000000000000° punto trascina nello stesso tempo il 100000000000000000+1 punto (l'ultimo).
Quindi si muoverebbero tutti nello stesso istante alla velocità di spostamento che io ho deciso e che non è la velocità della luce o maggiore. Per cui potrebbe violare la teoria della relatività....!!!??? eye rolling smiley

Probabilmente, come cerchi di spiegare, il primo punto davanti tascina il punto subito dietro, ma il corpo non potendo essere assolutamente rigido, il trascinamento di tutti i successivi punti avrebbero un certo ritardo nello spostarsi in avanti. Tale ritardo farebbe spostare i punti successivi (del corpo in questione) con un ritardo (infinitesimo) ma tale da non permettere di raggiungere la vel della luce.

Edit: Morale, non esistono corpi assolutamente rigidi, ma corpi "Quasi" rigidi.

Sono stato banale nella riflessione? Ci ho pensato un bel pò prima di rispondere. Evidentemente è troppo semplicistica smiling smiley

Edited 1 time(s). Last edit at 02/12/2018 09:32AM by carlonb.
Re: velocità variabile da strato a strato
February 12, 2018 10:22AM
@carlonb: purtroppo quando si cerca di semplificare troppo si complica sempre, per questo cerco di essere esaustivo a scapito della brevità (questo mi ha quasi sempre portato problemi nella vita, quindi non pretendo di aver ragione). Dunque: vedo che ti è chiaro che, nell'ipotesi del corpo rigido, se tu sposti un'estremità di un metro in avanti, anche l'altra estremità ad un miliardo di chilometri di distanza si sposterà in avanti di un metro "istantaneamente"!! Cosa hai ottenuto? che ET ad un miliardo di chilometri di distanza vedrà l'estremità del corpo rigido spostarsi avanti di un metro e, sapendo anche lui che il corpo è rigido, capirà immediatamente che tu dall'altra parte lo hai spinto un metro più avanti. E questo lo capirà "immediatamente", cioè tu sarai riuscito ad inviare un'informazione (lo spostamento) ad un milierdo di chilometri di distanza e con velocità infinita (poiche le due estremità si sposteranno contemporaneamente). Tu avrai mandato un messaggio a velocità infinitamente superiore a quella della luce! E' questo che viola il postulato relativistico. Anche i messaggi, diq ualsiasi tipo siano, devono sottostare al vincolo di "c", velocità massima non ragglingibile e neanche approssimabile. Ti ci puoi solo avvicinare asintoticamente a costo di spreco di energia che tende all'infinito. Per questo il corpo rigido non è compatibile con la relatività. Artifizi come "quasi" rigido per ora non ci interessano, se serviranno li scomoderemo poi. Grazie della pazienza e scusami, avrei dovuto essere più chiaro prima, ma voleva essere solo una rapida parentesi. A presto (é ovviamente una minaccia smiling smiley ).
Re: velocità variabile da strato a strato
February 12, 2018 10:45AM
OK, con l'esempio di ET il concetto è chiaro.
I corpi rigidi non posssono esistere, ma ipotizzandoli, servono per aiutare a comprendere alcuni fenomeni trascurando cose che complicherebbero il modello nel ns specifico caso.
Faccio notare che avevo inteso il contrario.

Spero con questi miei interventi di non ingigantire troppo il tread.
Re: velocità variabile da strato a strato
February 14, 2018 01:39PM
mah....... detta come va detta.... mi sa che la stai complicando oltre il necessario..... parliamo di masse definite in spazi definiti dove la velocità della luce e la relatività ci arrivano ma...... alla lunghissima....

Comprendo la voglia di andare oltre.... ma se il tuo scopo è applicare alle meccaniche delle stampanti regole che andrebbero applicate "nel cosmo" vedi il tuo esempio "gigantesco" da muovere in maniera "coerente".... perchè non potrebbe mai essere "spostato" intero..... a meno che non hai un fascio di raggi gamma da esplosione di supernova.....e..... lo vedi che si va oltre i componenti delle stampanti?... grinning smiley

A parte gli scherzi, non voglio assolutamente tarpare una discussione come questa.... dico solo che secondo me alcuni elementi non andrebbero presi secondo principi che vanno "oltre" un valore di massa a noi conosciuto (per il momento almeno).... e il tutto si svolge "in aria libera"... quindi magari oltre la massa metterei.... proprio volendo..... anche la densità dell'aria ... però poi sottovalutiamo l'elasticità delle cinghie.... che, per buone che siano, uno stiramento micrometrico ce l'hanno per forza.... e per me ha maggiore importanza della massa del carro che conosco perfettamente o quasi.

Per il resto il fatto che l'alluminio di un carro non sia "esattamente" solido, ma solo una serie di atomi neppure troppo compatti.... però lo sappiamo (elasticità) e strutturiamo a dovere i componenti.... quindi credo influenzi ben poco qualsiasi considerazione sul movimento dello stesso nella stampante..... ma l'elasticità ce l'ha "tutta la stampante" non solo le parti mobili....

A meno che non tiri fuori "l'asso nella manica"..... scherzo eeee..... ma già è complicato il calcolo delle derivate...... se vai oltre per me non se ne esce..... grinning smiley

Edited 1 time(s). Last edit at 02/14/2018 01:45PM by immaginaecrea.


Davide
Immagina e Crea
Progetto Flusso canalizzatore 4 vie
My Thingiverse
Re: velocità variabile da strato a strato
February 15, 2018 04:22AM
Dimenticavo una considerazione che si lega alle accelerazioni e che dopo questi "parecchi" anni di esperienza mi hanno portato a conclusioni praticamente "certe", a mio vedere naturalmente, però ho i risultati a suffragare il tutto.

Parliamo tanto di accelerazioni, velocità, solidità strutturale, ma non parliamo mai delle "forze in gioco" e dove vanno a "scaricare" le risultanti inerzie.
Se fate caso, è prassi comune fare stampanti "supergrosse", insomma, più pesano, quindi più sono "ferme" sul piano di appoggio durante la stampa, più vengono prese come "solide e professionali"..... e qui nasce il "bubbone".

Non dico che una stampante molto solida sia "peggio" di un catorcio fatto con 2 fili di ferro, me ne guardo bene dal fare considerazioni anche solo similari, faccio però notare che più una stampante è "ferma" durante la stampa, più la sua struttura sarà costretta ad assorbire le famose "accelerazioni", positive e negative... e più le masse del carro sono alte, più queste accelerazioni influiranno sulla struttura portante.

Se poi parliamo di strutture con piano che si abbassa, ingigantiamo ancora di più il fenomeno perchè avendo tutti i movimenti più "violenti" sulla sommità della stampante, lo "sbalzo" rispetto al punto di appoggio crea un "effetto leva" sulla base della stampante stessa.

So che la sto facendo lunghina ma le premesse sono d'obbligo....
La mia prima esperienza "di questo tipo" la feci con la huxley nel "lontano" 2012 dove, dopo una fregatura con un prodotto "americano" (Techzone Communications), azienda che ha truffato i massimi poi è sparita.... ma lasciamo stare..... dopo quindi modifiche su modifiche per ottenere risultati decenti da quel catorcio fatto con 2 barrette filettate mi accorsi che il wobble era mostruoso e, più che stampe, mi uscivano "deformità".... e li ho cominciato a farmi delle domande stando "ore" ad osservare la stampante in funzione.
Ed è osservando la stampante che ho potuto constatare tutte le debolezze strutturali derivate da una meccanica neppure in grado di rimanere "solida" con accelerazioni da 8 bit..... al che...... (scusate l'aneddoto).. mentre ero in bagno ed osservavo il cestello della lavatrice (lo so... sono un po' "autistico" grinning smiley) mi venne l'idea di fare lo stesso con la stampante...... e.... incredibile a dirsi.... cambiai stampante.....
[www.thingiverse.com]

Misi quindi quella "meccanicaccia" in sospensione, ne più e ne meno come si fa per i cestelli delle lavatrici, con 8 elastici che gli permettevano di ballare a piacere.... ed incredibile a dirsi sparirono praticamente tutti i difetti derivanti dalla debole meccanica.
Non è rimasto nulla di quella macchina se non pezzi sparsi e l'unico oggetto pubblicato fu questo..... [www.thingiverse.com] fatto sta che un "zavaglio" (un vero cesso insomma) di quel genere fu in grado di restituirmi risultati per la prima volta più che accettabili.

La BFB, che avevo preso precedentemente, macchina pesante e "boriosa" del periodo (2011) mostrava anch'essa, nonostante l'imponenza della struttura, difettucci che, una volta posizionata su 4 piedi "elastici", si sono ridotti almeno di un buon 80%.... nel senso che a occhio sono proprio spariti......

E così ho continuato fino a "l'ultima lavasciuga", la 9/12, che su ruote elastiche balla che è una bellezza quando stampa in velocità.... ma non difetta certo in precisione.... e parliamo di dimensioni davvero da "lavasciuga"... chi l'ha vista in fiera sa di cosa parlo.... ma i profilati di 20 e l'alubond come chassis portante in una struttura così grande hanno lasciato parecchi con delle domande..... grinning smiley

Dove voglio quindi arrivare??? al fatto che tante considerazioni a livello fisico poi non vanno a sottolineare problematiche che hanno importanza ben più alta in termini di risultanze finali in termini qualitativi.
E cercare di applicare costanti cosmologiche, dimenticando che poi in fin dei conti siamo su un pianeta che ha una determinata massa quindi una determinata gravità, fa cadere in secondo piano che, tutto ciò che ci condiziona, deriva da li...... grinning smiley

Scusate se sono stato come al solito "prolisso"...... eye rolling smiley

Edited 4 time(s). Last edit at 02/15/2018 04:49AM by immaginaecrea.


Davide
Immagina e Crea
Progetto Flusso canalizzatore 4 vie
My Thingiverse
Re: velocità variabile da strato a strato
February 15, 2018 05:00AM
Scusate ancora, faccio un'ultima "doverosa" puntualizzazione.....
L'esperienza espressa fa riferimento specifico al "nostro ambiente", nel senso che, in ambito professionale, vengono tenute in debita considerazione tutte le accezioni fatte sulle masse in movimento, è ovvio quindi che il tutto è applicabile prevalentemente all'auto costruzione, dove si tende a semplificare enormemente le problematiche quindi le meccaniche, le elettroniche, ecc, ecc. e si è portati ad imitare la struttura "più in voga", spesso senza neppure fare valutazioni "geometriche".... grinning smiley


Davide
Immagina e Crea
Progetto Flusso canalizzatore 4 vie
My Thingiverse
Re: velocità variabile da strato a strato
February 16, 2018 01:59PM
Mi scuso con tutti per ritornare qui solo adesso, la settimana è stata pienissima e non avevo la concentrazione necessaria. Ho però pensato molto su come tirare le conclusione e spero in questo fine settimana di poter arrivare ad un risultato concreto. Avrei però bisogo di poter mettere nel testo qualche semplice schizzo, per favore qualcuno saprebbe dirmi come poter tracciare poche righe schematiche in mezzo al testo, senza dover allegare immagini a parte? Grazie mille.

@immaginaecrea: non scusarti assolutamente di essere chiaro ed esaustivo e comunque in quanto ad essere prolissi io almeno devo stare zitto smiling smiley Invece concordo completamente con te sulle tue considerazioni, spesso una struttura cedevole e con accoppiamenti elastici assorbe vibrazioni dannose meglio di una struttura totalmente rigida. Questo non lo dico io, ma lo dice la moderna scienza delle construzioni, vedi studi su antiche strutture abitative in Calabria miste calce/legno con eccezionale resistenza antisismica e vedi i moderni telai auto in scatolato cedevole, oltre a tantissimi altri esempi. Personalmente ho l'impressione che nelle strutture CNC si tenda un po' per tradizione e un po' per inerzia a considerare solide tutte le strutture superpesanti in pietra/ghisa e non ci sia molta sperimentazione su strutture visco-elastiche.

Anzi, questa tua riflessione mi suggerisce un possibile approccio per le conclusioni a cui vorrei arrivare, mi riservo di pensarci su un momento e poi forse mi butto, il tuo stimolo mi sembra prezioso. Invece mi trovo solo parzialmente d'accordo con te sull'antitesi tra teoria e pratica che tu suggerisci fra le righe. Devono essere tutte e due contemporaneamente presenti e concordare tra loro in maniera chiara ed evidente, Se così non è, non va accettato passivamente, ma di sicuro c'è un errore alla base che va rimosso. In ultimo vorrei fare osservare che la teoria è formale ed incomprensibile solo se chi la presenta non l'ha capita a sua volta. Questo non vuol dire che io l'ho capita ed altri no, vuol solo dire che se una cosa non l'ho capita mi sforzo per farlo, come sto facendo ora per il jerk, se poi non ci riesco sarà solo e soltanto colpa mia, non della teoria smiling smiley

A domani, spero.
Re: velocità variabile da strato a strato
February 17, 2018 08:21AM
Per rilassarmi anch’io, un post leggero di richiamo di concetti che, almeno intuitivamente, credo che abbiamo tutti. Cercherò di proseguire usando il minimo possibile di formule, che personalmente odio ma a volte servono come sintesi grafica per fissare in pochi simboli un concetto.

Cosa succede quando si applica una forza ad un corpo? Il secondo principio della dinamica postula (vuol dire che tocca crederci senza dimostrazione, ma l'esperienza mostra che fino ad oggi è sempre stato vero) che F=ma, cioè il corpo subirà un’accelerazione tanto maggiore quanto minore è la massa e tanto minore quanto maggiore è la massa su cui agisce forza (si dice che forza e massa sono “inversamente proporzionali” a parità di forza).

Cioè il secondo principio afferma che se in un certo istante t1 noi applichiamo una forza costante "F" ad un corpo di massa "m", questo corpo subirà una variazione di stato di moto (cioè di velocità) e, se era fermo, inizierà ad accelerare per tutto il tempo che è applicata la forza su di esso, ad esempio dal momento t1 fino al momento t2. Se invece era in moto in una certa direzione con velocità "v1" e al momento t1 applichiamo la forza "F" proprio in quella direzione fino al momento t2, allora il nostro corpo accelererà fino ad una velocità "v2", maggiore di v1 se la forza è nella stessa direzione di v1 (forza accelerante) e minore di v1 se la forza è in senso opposto al moto iniziale (forza decelerante o frenante).

In pratica abbiamo che il corpo varia la sua velocità da v1 a v2 nel tempo da t1 a t2. Questo intervallo di tempo durerà t2-t1 secondi e possiamo chiamare ∆t questa quantità, dove ∆ maiuscola viene dalla parola ∆ιαφορά (Diaforà) che in greco significa "Differenza" e inizia con la lettera ∆. Analogamente possiamo chiamare ∆v=v2-v1 la variazione (differenza) di velocità che il corpo subisce in questo intervallo di tempo ∆t=t2-t1. Tale variazione di velocità, come visto, dovrà essere inversamente proporzionale alla massa m del corpo stesso. In sintesi:

F = ma = m (v2-v1)/(t2-t1) = m ∆v/∆t
e moltiplicando sopra e sotto per ∆t segue:
F ∆t = m∆v = mv2 - mv1

La quantità F ∆t viene chiamata "impulso della forza F" (in inglese Pulse) ed è il prodotto del valore della forza per la durata dell'intervallo di tempo durante il quale la forza agisce. La quantità mv viene chiamata "quantità di moto" di un corpo e quindi m∆v è la sua variazione di quantità di moto. In pratica sopra c'è scritto che l'impulso di una forza è pari alla variazione di quantità di moto che questo impulso determina su un corpo. Questo teorema è chiamato “dell'impulso e della quantità di moto” e secondo lui per strappare un pelo conviene dargli un bello strattone secco e breve.

Queste formule possono sempre essere lette nei due sensi: cioè se c'è un impulso applicato ad un sistema libero, ci sarà sempre una conseguente variazione di quantità di moto di quel sistema libero; viceversa se c'è una variazione di quantità di moto in un sistema libero, ci sarà stato di sicuro un impulso che ha determinato quella variazione.

Vediamo per esempio quanto è l’impulso di una martellata sopra un'incudine. Se un martello di 3 kg viene battuto forte sopra un'incudine bella pesante e rigida e quindi possiamo immaginare un urto quasi perfettamente elastico, dopo l'urto il martello rimbalzerà indietro quasi alla stessa velocità dell'andata. Se ipotizziamo che tale velocità d'urto sia di +5 m/s, vuol dire che il martello rimbalzerà indietro più o meno alla stessa velocità, ma cambiata di segno, cioè a circa -5m/s. Quindi la sua variazione di velocità sarà circa ∆v= 5-(-5)=10m/s e il valore dell’impulso della martellata sull’incudine sarà più o meno m∆v=3kgx10m/s=30kgm/s. Se ora ipotizziamo che l'urto avvenga per una durata temporale di 0,02 secondi, con il teorema visto sopra possiamo anche calcolare la forza esercitata dalla martellata: F = m∆v/∆t = (3kg x 10m/s) / 0,02s = 1500 Newton.)

Vediamo in dettaglio cosa succede ad una massa uniformemente accelerata da una forza costante F. Immaginiamo di avere una massa appoggiata senza attrito su un carrellino che può correre su un binario orizzontale infinitamente lungo, così come disegnato nel file in allegato.

Immaginiamo che tale massa sia vincolata al carrellino da una molla, che a riposo sarà estesa per tutta la sua lunghezza, senza tensioni. Se il binario è orizzontale e la forza F è nulla, allora il carrellino, per il primo principio della dinamica, resterà fermo o, in assenza di attrito, continuerà a muoversi a velocità costante lungo il binario se prima stava già muovendosi. In questo caso sulla massa m non si eserciterà nessuna forza (a parte la gravità, annullata dal piano del carrellino) e la molla non sarà per niente sollecitata e resterà alla sua lunghezza normale di riposo.

Se invece applichiamo una forza costante al carrellino, questo accelererà sempre più in maniera uniforme, cioè la sua accelerazione sarà costante (e prima o poi andrà in orbita!). La massa invece non sarà per niente contenta di dover essere costretta dalla molla ad accelerare (reazione inerziale) e si vendicherà scaricando sulla molla una forza –F=ma per tutto il tempo che permane la forzante F. Siccome le molle esercitano una forza che è proporzionale alla loro compressione (spostamento) x tramite il coefficiente di elasticità k (rigidità della molla), allora finché esiste F la molla si contrarrà di una quantità x data da: kx=-ma.

Ecco il motivo per cui se abbiamo una stampante a piatto mobile (su x-y come la mia 3Drag o anche solo su x come le Prusa), le reazioni inerziali dei pezzi in stampa sono tanto più grandi quanto più elevate sono le accelerazioni e quanto più grandi sono i pezzi. In questo caso, al crescere delle reazioni inerziali, le forze si scaricheranno sul piatto e, tramite la catena cinematica di collegamento (cinghie, catene o viti filettate), in definitiva andranno a scaricarsi sui motori, innalzando sempre più il rischio di superare i valori massimi ammissibili di coppia. Per questo è bene tenere limitate le accelerazioni, specialmente se abbiamo a che fare con pezzi grossi su piano mobile. Io sto provando a limitare le accelerazioni su x e y a 500 m/s2.

Questo è un primo importante risultato e per ora mi fermo qui ma, come vedremo poi, è ancora niente rispetto al danno che possono fare le variazioni di accelerazione, che si chiamano “jerk” e sono le principali responsabili delle vibrazioni e spesso anche della perdita di passi dei nostri stepper motor.

Edited 2 time(s). Last edit at 02/17/2018 08:25AM by Enki.
Attachments:
open | download - CarrellinoMassaMolla.jpg (12.3 KB)
Re: velocità variabile da strato a strato
March 01, 2018 05:02AM
Enki buongiorno,
Le lezioni sono sospese? grinning smiley
Re: velocità variabile da strato a strato
March 02, 2018 03:26PM
scusa e scusate tutti .. ultimo finesettimana terribile .. no no vado avanti ad oltranza .. almeno fino a che qualcuno non mi spara .. spero domani di andare avanti .. di nuovo scusate e grazie dei solletici .. almeno qualcuno si ricorda di me

Edited 1 time(s). Last edit at 03/02/2018 03:30PM by Enki.
Re: velocità variabile da strato a strato
May 26, 2018 07:49AM
Ciao a tutti, ho scritto una guida sulla wiki di MK4duo che potrebbe fare al caso vostro. Spiega come avviene la gestione del jerk in Marlin/MK4duo. Ho cercato per quanto possibile di renderla sintetica. Nella guida ho dato per scontato che il lettore sappia cosa siano i vettori e come funzionino, altrimenti avrei dovuto scrivere un libro intero... In ogni modo sono disponibile a ricevere consigli su come renderla più chiara e comprensibile.

[mk4duowiki.altervista.org]


iosonopersia

Stampante: P3Steel v2.6 (progetto personale)
Hotend: ImmaginaECrea V4
Firmware: MK4duo 4.3.6
Wiki di MK4duo: [mk4duowiki.altervista.org]
Re: velocità variabile da strato a strato
May 26, 2018 01:56PM
Buonasera.

Per la domanda originale, Slic3r ha la possibilità di inserire del gcode ad hoc quando avvengono certi eventi.

E ha anche la possibilità di usare degli script.

Ad esempio è possbile generare delle torri ri temperatura inserendo

"Printer Settings" -> "Custom G-code" -> "Before layer change G-code":

;LAYER:[layer_num]

e poi alla fine si lancia uno script di post processor.

Questo script estrae il LAYER:01 - 02 - 03 ecc dal file Gcode e lo analizza e nel caso della torre di temperatura ogni tot layer inserisce un cambio di temperatura.

lo script può essere scritto in qualsiasi linguaggio eseguibile dalla macchina dove gira Slic3r per Windows esistono vari linguaggi Perl - Python - Lua ma anche magari java o qualcosa d'altro.

le posizioni in cui inserire del Gcode ad hoc sono molte anche dopo un cambio di layer o prima o dopo un cambio di estrusore (tool)

uno script che conti i layer e inserisca ad esempio un cambio di velocità o una modifica del valore di jerk non dovrebbe essere complicato.

Il parser che identifica la "parola chiave" LAYER: ad esempio potrebbe anche essere scritto in Visual Basic.

Il concetto è semplice:

1) apri il file gcode
2) leggi una linea contiene LAYER: se si analizza ed eventualmente agisci ad esempio usando M220 - Set speed factor override percentage: S se no vai avanti
3) leggi la prossima linea e torna a 2)

4) chiudi il file

Cercando in giro magari ci sono script già fatti.

Python ad esempio è molto potente ed esiste anche per Windows scaricabile gratuitamente da Python.org

Saluti

Carlo D.

Edited 2 time(s). Last edit at 05/26/2018 02:26PM by onekk.


P3Steel - MKS GEN v1.2 e REPRAP_DISCOUNT_FULL_GRAPHIC_SMART_CONTROLLER + Gen 7 MOSFET (HotBed) + alimentatore step-down 12V -> 5V
Firmware MK4duo 4.3.6 con ABL induttivo con LJ18A3 - Slic3R (Originale) ed ESP3D per controllare la stampante da remoto.
HotEnd Cinese V6 clone con ugello da 0.4mm.

[My Building Log]
Re: velocità variabile da strato a strato
May 28, 2018 05:11AM
Quote
iosonopersia
Ciao a tutti, ho scritto una guida sulla wiki di MK4duo che potrebbe fare al caso vostro. Spiega come avviene la gestione del jerk in Marlin/MK4duo. Ho cercato per quanto possibile di renderla sintetica. Nella guida ho dato per scontato che il lettore sappia cosa siano i vettori e come funzionino, altrimenti avrei dovuto scrivere un libro intero... In ogni modo sono disponibile a ricevere consigli su come renderla più chiara e comprensibile.

[mk4duowiki.altervista.org]

thumbs up thumbs up thumbs up


Prusa I3 Hephestos XL + Rumba + barre trapezie 8x2 + Hotend Iec 4.0 + Fw MK4duo
Re: velocità variabile da strato a strato
June 03, 2018 05:21PM
Quote
iosonopersia
Ciao a tutti, ho scritto una guida sulla wiki di MK4duo che potrebbe fare al caso vostro. Spiega come avviene la gestione del jerk in Marlin/MK4duo. Ho cercato per quanto possibile di renderla sintetica. Nella guida ho dato per scontato che il lettore sappia cosa siano i vettori e come funzionino, altrimenti avrei dovuto scrivere un libro intero... In ogni modo sono disponibile a ricevere consigli su come renderla più chiara e comprensibile.

[mk4duowiki.altervista.org]

Ciao a tutti, scrivo di nuovo perchè è cambiato il link alla guida. Quello corretto è il seguente:
[mk4duowiki.altervista.org]


iosonopersia

Stampante: P3Steel v2.6 (progetto personale)
Hotend: ImmaginaECrea V4
Firmware: MK4duo 4.3.6
Wiki di MK4duo: [mk4duowiki.altervista.org]
Sorry, only registered users may post in this forum.

Click here to login